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Albano: anche tre consiglieri comunali del PD chiedono le primarie

Dopo le dimissioni dei due assessori Rossi e Cassabgi in attesa dell'assemblea pubblica di domani anche tre consiglieri del Partito Democratico chiedono che il candidato sindaco sia scelto tramite le primarie

"Per le primarie non è troppo tardi":  così i tre consiglieri comunali del Partito Democratico di Albano, Marco Guglielmo, Domenico Di Tuccio e Roberto Peduzzi si uniscono ai due assessori dimissionari della giunta guidata dal sindaco Nicola Marini nel chiedere metodi diversi per la scelta del candidato sindaco contestando la ricandidatura del primo cittadino.

In attesa dell'assemblea pubblica di domani pomeriggio indetta dagli ex assessori Pino Rossi e Fauzi Cassabgi, i tre consiglieri comunali democratici parlano di uno schieramento di centro-sinistra sostanzialmente sfaldato: "Secondo noi il centrosinistra di Albano è in crisi. Non la crisi dei politici che litigano tra loro, che non interessa a nessuno. E’ in crisi con la rappresentanza dei cittadini che nel 2010 gli hanno detto:  'vincete e cambiate tutto', e che invece hanno visto troppi metodi restare gli stessi. Ripartiamo, allora, dalle cose semplici".

"Non ci è piaciuto che non c’è stato spirito di squadra. Ognuno si è trovato a difendere il proprio orticello amministrativo. Non ci è piaciuto il clima da complotto continuo: doveva essere una maggioranza e invece è stata una partita a Risiko, dove alla fin fine il numero di carriarmatini di ogni squadra prevaleva sull’interesse generale", dichiarano i tre consiglieri in una nota di stampa congiunta  criticando gli equilibri precari della maggioranza dovuti a un'ampia coalizione piuttosto eterogenea.

Per il futuro di Albano i tre "dissidenti" del PD disegnano una città a cemento zero, che rilanci il turismo e l'artigianato "dove i cittadini sono partecipi e responsabili tutto l’anno di ciò che li circonda. Dove la politica è bella e semplice" con una giunta di metà donne e metà uomini altamente rinnovata, con un bilancio partecipato e dove al primo posto ci sia la lotta alla povertà.

"Per noi questo è centrosinistra. Far prevalere gli interessi generali su quelli privati. Perché così si vive meglio, tutti e ognuno.  Perché non sono scomparse la destra e la sinistra. E’ solo che questa divisione di valori è stata violentata dal grosso di una mediocre classe dirigente, lei sì un po’ tutta uguale purché ci sia qualche potere da gestire. Noi vogliamo vincere perché convincenti e credibili sulle nostre idee, e non perché arruoliamo pezzi di ceto politico a destra e a manca".

I tre consiglieri chiedono in virtù di questo spirito identitario di scegliere il candidato sindaco con le primarie: Con queste idee chiediamo con forza e convinzione le primarie del centrosinistra. Non è tardi per celebrarle. E’ tardi per non rendersi conto che c’è una parte di città che si sente tradita, che a maggio vuole starsene a casa o votare altrove per protesta. Così, come spesso capita, quando il centrosinistra si mette a scopiazzare il centrodestra, è a quest’ultimo che rischia di regalare la vittoria. Noi non vogliamo essere complici di questo rischio. Vogliamo che le idee di un cambiamento radicale possano sentirsi a casa loro nel centrosinistra. Chi preferisce accomodarsi a quello che c’è già? E chi è pronto, invece, ad un nuovo viaggio?"

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