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Albano Castel Gandolfo

Le associazioni scrivono al sindaco di Castel Gandolfo: "Intervenga sul Lago Albano"

La situazione ambientale del Lago Albano stenta a migliorare e il gruppo facebook "Salviamo il Lago Albano" insieme ad altre associazioni ambientaliste ha scritto al sindaco di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi per chiedere interventi immediati

Il gruppo Facebook "Salviamo il Lago Albano" insieme ad altre associazioni dei Castelli Romani, tra cui come primo firmatario compare Legambiente, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi.

La missiva intende portare a conoscenza il primo cittadino della situazione generale delle acque del lago e del territorio circostante non del tutto positiva, anzi dal servizio fotografico effettuato dal gruppo pare che sia ulteriormente peggiorata, senza vedere alcuna azione di contrasto da parte delle autorita' competenti.

Il gruppo telematico che ormai da oltre un anno opera per cercare di migliorare le condizioni del lago dei Castelli Romani chiede risposte in modo particolare su quattro aspetti. In primo luogo la presenza di scarichi fognari. Come emerge dalle foto, sono presenti almeno quattro tubature di scarico nel lago, attive e visibili, da cui fuoriescono liquami che vengono sversati nel lago.

"Vorremmo conoscere, se sono autorizzati, i dati sulla loro composizione chimica o se saranno eliminati in quanto inquinanti (considerata la piena operativita' della circumlacuale, da lei affermata a marzo c.a.) e quando" si chiedono nella missiva le associazioni ambientaliste.

In secondo luogo il totale abbandono del villagio preistorico delle Macine che versa nel piu' desolato degrado: un pedalo' e' stato spiaggiato e abbandonato, proprio sui resti delle palafitte (che un tempo erano stati anche censiti ed etichettati), per non parlare del continuo passeggio di curiosi che provocano lo sbriciolamento del legno e la spazzatura che abbonda.

Lago di Albano: le foto del degrado

"A parte gli interventi della Sovrintendenza, non crede che il Comune dovrebbe farsi parte diligente nello svolgere azioni di pressioni per la tutela di questo sito? E anzi farsene carico almeno recintando al piu' presto l'area o interdicendone comunque l'accesso?" sono queste le domande poste al sindaco castellano.

Il gruppo "Salviamo il lago" non poteva, inoltre, non interessarsi del dissesto idrogeologico delle sponde lacustri. Nonostante siano stati ricevuti dal Comune anche dei finanziamenti per la messa in sicurezza dei costoni rocciosi, a tutt'oggi non si è visto ancora nessun intervento e continuano, invece, a franare le rocce ed enormi massi precipitano ormai sempre piu' frequentemente sui sentieri.
 
In ultimo si affronta il problema dei relitti di imbarcazioni spiaggiate e alla deriva nel lago. Da anni ormai le spiagge e le acque sono disseminate da imbarcazioni e pedalo' in stato di degrado abbandonati dagli ex-concessionari degli stabilimenti.
 
Ad essi si sommano le altre attrezzature (sedie a sdraio, ombrelloni e tavoli) anch'esse rotte e abbandonate sul terreno, che costituiscono un potenziale pericolo per l'incolumita' dei passanti.
 
"A fronte del palleggio sulle responsabilita' di chi deve intervenire per pulire, vorremmo sapere perche' il Comune non puo' emettere almeno una ordinanza di sgombero verso i proprietari di queste imbarcazioni e attrezzature o farsene carico (addebitandogliene le spese) per ripristinare il decoro e la pulizia degli arenili? E altrimenti, cosa intende fare in proposito?" continuano così i quesiti a Maurizio Colacchi
 
Le associazioni ambientaliste insieme al Gruppo Facebook "Salviamo il Lago" attendono fiduciosi una risposta dell'amministrazione comunale di Castel Gandolfo e interventi immediati.
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