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Roncigliano: smaltire i rifiuti costa il doppio rispetto al resto del Lazio

Costi doppi nella gestione dei rifiuti nella discarica di Roncigliano rispetto al resto del Lazio: a denunciare il fatto Daniele Castri, rappresentante legale del comitato No Inc, dai microfoni di Radio Libera Tutti

Dai microfoni di Radio Libera Tutti, la web radio dei Castelli Romani, Daniele Castri rappresentante legale del Comitato No Inc che si oppone alla costruzione dell'inceneritore di Albano, ha denunciato come i costi della gestione dei rifiuti nei Castelli Romani abbiamo livelli altissimi, quasi il doppio rispetto al resto della Regione Lazio, il tutto per un decreto del 2006 che favorisce la Pontina Ambiente che gestisce la discarica in cui sversano i rfiuti dieci comuni.

Durante un'intervista rilasciata lo scorso lunedì nella trasmissione di approfondimento "A passeggio con Melampo" Daniele Castri ha raccontato come nella preparazione dell'istruttoria per il ricorso al TAR contro la costruzione del termovalorizzatore si sia imbattuto insieme ai colleghi avvocati e commercialisti in una serie di fatture attestanti i costi della gestione dei rfiuti e lo sversamento dei rifiuti nella discarica di Roncigliano a partire da marzo 2006.

Il costo dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche della Regione Lazio è regolato da alcuni decreti e per i Castelli Romani sono molto più alti rispetto alla media grazie ad un decreto straordinario emanato dall'ex Presidente Regionale Piero Marrazzo, il n. 4 del 3 marzo 2006. Un decreto che a differenza di tutti quelli straordinari non dura sei mesi, ma per chi gestisce la discarica ha una scadenza illimitata. I comuni del bacino della discarica di Roncigliano a fronte di un costo medio di 72 euro a tonnellata di rifiuti ne pagano 130 di euro, come attestano le fatture del 2010 di diversi comuni della zona.

"La Pontina ambiente - ha spiegato Daniele Castri - continua ad avvalersi del decreto straordinario del 2006 non specificando che visto la straordinarietà per legge doveva scadere in sei mesi. Inoltre nel 2008 è stato emesso un ulteriore decreto ordinario per i costi dei rifiuti non rispettato. Il tutto con un tacito consenso dei dieci assessori al bilancio dei Comuni che conferiscono i rifiuti a Roncigliano"

"Facendo un esempio se si guarda alla fattura del comune di Albano di aprile 2010, ottenuta con un regolare accesso agli atti, si nota che il comune di Albano ha prodotto circa 1900 tonnellate di rifiuti indifferenziati che oltre a costare 130 euro a tonnellata va aggiunto sul totale 7 euro a tonnellata per l'incenerimento del cdr. Peccato che la Pontina Ambiente stessa dichiara che il cdr ammonta a meno del 30% e solo una parte viene bruciata, ma il rincaro viene calcolato su il totale dei rifiuti. Questi costi ci hanno portato a presentare degli esposti al tribunale di Velletri"

"Spesso i comuni - ha continuato Castri - in un periodo di crisi non hanno liquidità di cassa e contraggono debiti con le società che gestiscono i rifiuti. Questo diventa un'arma di ricatto per società come la Pontina Ambiente che in tre giorni possono mettere in ginocchio un comune non sversando i rifiuti. Capite la forza economica e politica di Manlio Cerroni che riesce a tenere sottoscacco anche la Capitale con la gestione di Malagrotta e i partiti politici"

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