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La scuola di Albano che esalta la virilità: donne "caste e sottomesse" e uomini "non effeminati"

Si chiama "Scuola Parentale San Pancrazio" e si trova all'interno del collegio dei padri lefebvriani, noti già per aver celebrato i funerali del nazista Erich Priebke

In vista dell'inizio del nuovo anno scolastico sta facendo discutere soprattutto sui social network la presenza nella città di Albano dell'esperimento di una scuola parentale che si professa di ispirazione cattolica integralista e che è chiaramente contro l'omosessualità ed esalta la virilità.

A proporre questa educazione tutta basata contro "il relativismo, il liberalismo laicista, l'indifferentismo religioso, la teoria del gender, la pornografia, l'uso di droghe", per crescere uomini virili "contro l'effeminatezza", è il collegio dei Padri Levebfriani di Via Trilussa, già noto alle cronache nazionali per aver ospitato le esequie del criminale di guerra nazista Erich Priebke.

La scuola parentale cattolica nasce da un progetto del 2014 e prevede un completo ciclo di studi dalle elementari alle superiori e propone un modello di società dove l'uomo è virile e la donna sottomessa. L'uomo non deve provare sentimenti e le donne vere sono quelle a cui piace l'uomo rude e violento.

L'uomo non deve emozionarsi

"Oggi il maschio davvero attraente per una donna è quello che è in grado di emozionarsi. Questo almeno è il ritratto che continuano a proporci. La maggior parte delle donne che conservano un minimo di dignità, invece, non può sopportare l’uomo che si emoziona ad ogni istante", è uno dei passaggi dell'articolo pubblicato sul sito internet della scuola lo scorso 19 agosto.

Le donne devono essere caste e sottomesse

"Alle donne, in particolare, occorre spiegare che se escono con qualcuno che vuole, sotto sotto, violare con loro il sesto comandamento, devono lasciarlo perdere, perché è un individuo effeminato. Se non riesce a controllarsi con loro prima del matrimonio, non lo farà nemmeno dopo, anzi peggiorerà. Chiunque non sia in grado di praticare la castità, fuori o dentro il matrimonio, non è un vero uomo", continua ancora l'articolo.

"Il giovane dovrà inoltre apprendere la funzione dell’autorità osservando la madre sottomettersi al marito e il padre amare la moglie per la sua arrendevolezza, in modo che, nel corso dell’adolescenza, impari a praticare la docilità e la prudenza seguendo il retto ordine delle cose", è l'immagine che viene data dei rapporti fra coniugi.

L'educazione familiare che non esclude la violenza

"Qualche volta viene quasi voglia di prendere a schiaffi i ragazzi per fargli tirar fuori un po’ di virilità, mi riferivo appunto alla questione della sofferenza. Bisogna obbligarli a soffrire un po’ per costringerli a mettere da parte il proprio piacere, renderli più virili e condurli a maturare davvero. Una sofferenza moderata, certo, in conformità alla loro età e alle loro condizioni, non troppa ma neppure troppo poca", è uno dei passaggi in cui la violenza è elevata a simbolo di virilità, non a caso il simbolo della scuola San Pancrazio è rappresentato da 3 gladi e un elmo romano.

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