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Sabrina Verri: "Per Lariano avrò cura del benessere della comunità"

Sabrina Verri è candidata sindaca con la lista "Per Lariano". Insegnante ha iniziato il suo impegno a favore della sua città nell'associazionismo e nella scuola

Sabrina Verri, insegnante, è candidata sindaca alle prossime elezioni amministrative per la lista "Per Lariano". Da tempo impegnata nell'associazionismo, ha a cuore i temi dell'ambiente e della scuola. Per la sua città se sarà eletta, sarà una sindaca attenta al benessere dei cittadini e ai loro diritti.

Candidata Verri come nasce il suo impegno politico per la città di Lariano e come è arrivata alla candidatura a sindaco?

Il mio impegno politico per il paese di Lariano nasce molto tempo fa da quando ho cominciato ad impegnarmi nei lontani anni novanta con le associazioni presenti sul territorio. La politica è per me una passione, è la necessità di impegnarsi in prima persona per migliorare la società e soprattutto cercare di creare strutture idonee per far crescere al meglio i nostri figli. Per questi motivi e forte anche del mio lavoro di insegnante di scuola media, che giornalmente mi mette in contatto con tantissimi giovani e del mio essere una madre di quattro figli, mi sono sempre più impegnata nella politica sociale.

In particolare sono riuscita a realizzare numerosi progetti come coordinatrice delle consulte comunali di Lariano ed in particolare come coordinatrice della consulta della famiglia per diversi anni ho aiutato con il progetto “Doposcuola” tutti i ragazzi dell’istituto comprensivo di Lariano, attivando corsi di recupero, corsi di teatro, corsi di danza e per le famiglie uno sportello di consulenza con una psicologa.

Tutto questo grazie a finanziamenti ottenuti dal Comune di Lariano e dalla Regione. Nel 2005 il mio sogno più grande la realizzazione di un Centro per la famiglia, attraverso il quale poter offrire a tutti la possibilità di essere aiutati in un momento così drammatico per l’economia non solo larianese ma nazionale. Contemporaneamente al lavoro come coordinatrice della consulta ho svolto anche il ruolo di coordinatrice per l’associazione Nazionale Famiglie numerose della regione Lazio e sono riuscita a far cambiare delle leggi regionali e collaborando con l’allora Presidente Romano Prodi ad inserire detrazioni e sgravi fiscali per le famiglie.

Con la scuola il mio impegno massimo è stato rivolto alla salvaguardia dell’ambiente e grazie alla collaborazione con l’assessore comunale alla pubblica istruzione ho realizzato progetti che hanno anticipato e favorito l’introduzione della raccolta differenziata nel nostro paese. A livello di Diocesi ho collaborato e portato avanti diversi progetti sempre rivolti verso i più deboli, in particolare l’ultimo in ordine di tempo è stato “il cibo per tutti”, per la creazione di un sistema circolare di recupero delle eccedenze alimentari. Oltre a tutti questi progetti la mia attenzione si è rivolta anche alla realizzazione di progetti europei per la creazione di una economia circolare e la conseguente formazione di nuove figure spendibili nel mondo del lavoro e progetti regionali sia per la realizzazione di scuole di formazione locali, sia per Salvaguardia dell’ambiente (agenda 21). L’impegno profuso negli anni a favore della società civile si è tramutato nel dovere di assumere un impegno più preciso e determinante, per questo all’interno del gruppo di lavoro con cui collaboro da tantissimi anni è maturata l’idea della candidatura a sindaco: per senso civico e per rispetto di tutte quelle persone che giornalmente si affidano a noi.   

Cosa contesta all’amministrazione uscente guidata dal sindaco Caliciotti?

Il declino di Lariano è cominciato da molti anni, già da quando l’attuale sindaco ricopriva ruoli in maggioranza o all’opposizione. In particolare negli ultimi cinque anni il nostro paese è definitivamente diventato un triste paese dormitorio. L’attuale amministrazione fa passare per straordinario ciò che in realtà è normale e ordinaria amministrazione. Asfaltare le strade (magari non solo in prossimità di elezioni), mantenere gli edifici scolastici, curare il ridottissimo verde pubblico e tante altre azioni quotidiane, rientrano nelle normali mansioni di una amministrazione che potrebbe svolgere benissimo un commissario prefettizio.

Ciò che invece un buon sindaco deve fare è dare un indirizzo, un obiettivo di crescita non solo demografica ma soprattutto di benessere ai suoi concittadini. Il Paese deve essere inserito in una programmazione più ampia che possa prevedere, oltre al necessario risanamento del bilancio, anche una rinascita sociale, culturale. Ogni persona per poter rimanere nel suo paese deve trovare all’interno tutto ciò di cui ha bisogno. Bisogna realizzare tutte quelle strutture e infrastrutture che aumentano il benessere quotidiano della persona.

Mi riferisco al trasporto pubblico (oggi assolutamente carente),  ad una scuola superiore, a semplici parchi gioco per bambini, ad una area mercato dove trovare prodotti a KM 0,  ad una nuova programmazione del traffico pesante con eventuale chiusura mensile di un fine settimana e la  realizzazione di un centro commerciale all’aperto/diffuso ,  ad una definitiva soluzione con Acea e l’annoso problema dell’acqua, alla presenza di arsenico nelle nostre acque, al lavoro per i più giovani e anche meno giovani, tantissime azioni che aumentano il senso di benessere e sicurezza dei cittadini che non devono sentirsi  abbandonati a loro stessi. 

Quali sono i punti di forza della lista che la sostiene nella sua corsa a sindaco?

La squadra di persone che compone la mia lista civica ha come comune denominatore una caratteristica fondamentale: nessuno di loro ha interessi personali da perseguire o da far valere una volta arrivati al Comune se non quello di far crescere il bene della Comunità. Le persone che mi affiancano sono uomini e donne competenti, oneste e concrete. Abbiamo un progetto preciso che è quello di voler rimettere al centro due cose: il cittadino e la sua partecipazione democratica alla vita della cosa pubblica e il ritorno alla legalità. Troppe “cose” negli ultimi anni hanno attirato l’attenzione per la non trasparenza delle procedure. 

Se dovesse indicare i tre punti di forza del vostro programma elettorale, quali metterebbe in evidenza? 

Il nostro programma elettorale parte dalla convinzione che è necessario rimettere al centro il cittadino che significa rispettarne diritti e doveri. Nella lettera con cui mi presento ai miei concittadini dico: dobbiamo tornare a custodire la gente con amore, avere cura di tutti, di coloro che sono più fragili e che oggi sono abbandonati a loro stessi. Non posso elencare solo tre punti perché ogni punto scritto sul nostro programma è fondamentale ed è frutto di una analisi e di uno studio di fattibilità di ogni situazione presente sul nostro territorio.

Il nostro programma, declinato in sei punti (territorio, società e nuovi stili di vita, economia, sicurezza, scuola innovativa e inclusiva e istituzione della consulta dello sport), mette al centro il cittadino ed il rispetto dei suoi diritti. Naturalmente come insegnante potrei focalizzare l’attenzione sul punto della scuola che deve finalmente diventare inclusiva ed innovativa ma allo stesso modo la creazione di una consulta dello sport è per me essenziale per aiutare tutti i nostri giovani, e contemporaneamente potrei parlare della nuova economia per la diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale.

Per troppo tempo, anteposto al cittadino abbiamo assistito all’interesse personale o di pochi, ancora oggi gli altri schieramenti continuano ad accusarsi reciprocamente di ogni scempio accaduto sul territorio e fanno bene perché loro tutti sono i veri responsabili. Oggi i larianesi hanno la reale possibilità di scegliere se rimandare al governo la “vecchia amministrazione” o finalmente liberare il paese e cominciare a crescere liberi da ricatti e interessi privati.

Lariano vede candidate a sindaco due donne. Da donna a quali tematiche presterà maggiormente attenzione se sarà eletta? 

Ho sempre sostenuto che l’unica differenza che io riesco a vedere è quella tra persone che agiscono per il bene comune e persone che vogliono mantenersi la poltrona per continuare a fare i propri affari o quelli di pochi intimi. La differenza non è nel genere, ma nella morale. Non si può far crescere un paese se si ricattano i propri giovani per un posto di lavoro, non si fa crescere un paese se si pensa solo a costruire case su case senza opere di urbanizzazione primaria.  

Ma visto la sua domanda cercherò di rispondere come donna, come mamma di quattro figli , moglie, professoressa , catechista, coordinatrice per l’associazione nazionale famiglie numerose, come coordinatrice della consulta della famiglia e come cofondatrice dell’associazione ALBA. In poche parole quando sarò il sindaco del mio meraviglioso paese avrò cura dei miei concittadini dal più piccolo al più grande, avrò cura della natura che ci circonda e ogni mia azione sarà guidata dall’unico obiettivo che io ritengo moralmente corretto: il benessere dell’intera comunità. 
 

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