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Italia Nostra a Zingaretti: "Nuova governance per il Parco dei Castelli"

Italia Nostra insieme ad altre associazioni del territorio ha scritto una lettera aperta a Nicola Zingaretti per ripensare la governance del Parco dei Castelli Romani, da anni commissariato

L'associazione Italia Nostra insieme ad altre sigle associative del territorio dei Castelli Romani ha scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per chiedere un nuovo modello di governance per il Parco dei Castelli Romani, da tre anni commissariato.

"Molte delle attività svolte in anni passati dalle associazioni Ambientaliste del territorio hanno visto nel Parco Regionale dei Castelli Romani un riferimento essenziale. Tuttavia gli ultimi tre anni di gestione commissariale del Parco hanno segnato una certa involuzione rispetto ad alcuni risultati importanti precedentemente raggiunti", scrivono le associazioni.

La politica del Parco dei Castelli Romani in questi anni non è stata incisiva: "L' attuale  Commissario del Parco non è riuscito a rendere operative le linee guida espresse nel documento di programmazione Economica e Sociale, adottato nel 2009. Inoltre praticamente nessuna iniziativa di promozione dei valori culturali e naturalistici del territorio è stata sviluppata nell’ ultimo  triennio".

Tutto il territorio dei Castelli negli ultimi venti anni è stato caratterizzato da una forte inurbazione con un sensibile aumento della popolazione e della speculazione edilizia: "Noi riteniamo, invece, che i 15.000 ettari del Parco, cuore di un patrimonio naturale e culturale di grandissimo pregio, vadano  assolutamente difesi ed i livelli di tutela rafforzati", chiede con forza Italia Nostra.

L'appello al Presidente Zingaretti è quello di rafforzare "il ruolo dei Parchi nel Lazio in generale e, nel caso specifico, di quello dei Castelli Romani. È urgente rimuovere gli attuali Commissariamenti, voluti dalla precedente Giunta regionale, e ridare ai Parchi la necessaria professionalità nella gestione, risorse economiche adeguate e capacità di perseguire  logiche di sistema che valorizzino il ruolo dei parchi regionali".

Non da ultimo le associazioni chiedono che venga approvato il piano di assetto dal Consiglio Regionale considerato una "misura necessaria per mettere un punto fermo che è atteso dai Castelli Romani ormai da trent'anni e tale atto non è  più rinviabile".

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