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Castel Gandolfo: Stefano ucciso da un pirata della strada due anni fa. La famiglia cerca testimoni

Il 30 novembre del 2012 Stefano Cocchi ha perso la vita falciato da un'auto pirata all'incrocio tra la statale e via Bruno Buozzi. La sorella lancia un appello: "Aiutateci a scoprire chi ha ucciso Stefano"

Due anni fa, era il 30 novembre del 2012, Stefano Cocchi un sommelier e manager vitinicolo, si trovava a Castel Gandolfo per una cena di lavoro presso il noto ristorante Pagnanelli.

Arriva in anticipo all'appuntamento e verso le 19,40 si allontana dal ristorante per parlare al telefono con un amico e attraversa la strada per ritornare con molta probabilità alla parcheggio dove aveva lasciato la macchina.

La comunicazione  telefonica si interrompe bruscamente e poco dopo Stefano viene trovato  da alcuni passanti sotto la statua della Madonna, all'incrocio con la statale 140 e viale Bruno Buozzi in condizioni gravissime.

Viene portato all'ospedale più vicino che è quello di Albano e trasferito con urgenza al San Camillo di Roma dove morirà la mattina seguente, il 1° dicembre. Stefano aveva 45 anni e la famiglia decide di donare gli organi.

Il referto dell'autopsia ha rilevato ch Stefano è stato investito e sbalzato violentemente di alcuni metri da un'auto pirata che nessuno ha mai identificato.  Le telecamere della zona sono direzionate  non sono puntate verso il luogo dell'impatto e non hanno ripreso la scena. A due anni dall'incidente non c'è nessun colpevole e la famiglia chiede giustizia ed è alla ricerca di testimoni, che si trovassero nella zona dell'incidente la sera del 30 novembre 2012 intorno alle 19.40.

Silvia,  sorella di Stefano lancia un appello a chiunque possa  aiutarli a trovare l'automobilista pirata: "Stefano aveva un animo buono e generoso, era una colonna per tutta la famiglia sapere chi è l'assassino, perché chi lo ha investito è solo un assassino, non ce lo restituisce, ma ci aiuterebbe. Vogliamo sensibilizzare le istituzioni, affinché venga introdotto il reato di omicidio stradale e vengano pensate delle pene più severe per chi uccide guidando un'auto, magari dopo aver bevuto o aver fatto uso di sostanze".

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