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Lo scrittore Alain Ceresani: "Il mio secondo romanzo è un giallo generazionale"

"Incidente al porto" è il titolo del romanzo dello scrittore Alain Ceresani che vive ad Ariccia ormai da dieci anni. Ispirandosi a Pirandello ha costruito la trama del suo secondo lavoro letterario

Alain Ceresani, italo-francese, da anni vive ad Ariccia nei Castelli Romani dove ha intrapreso la sua attività di scrittore. E' al suo secondo romanzo, un giallo ambientato in momenti storici che hanno segnato una generazione, quella dei trentenni e quarantenni.

Alain, ci eravamo lasciati con un tuo primo romanzo e il tuo debutto da scrittore. Ci ritroviamo per l'uscita del tuo secondo libro. Come nasce questo tuo ulteriore lavoro letterario?

Questo lavoro parte dall'idea di sviluppare un romanzo che riproponesse un classico della letteratura italiana, "Il fu Mattia Pascal". Volevo cogliere una sfida: come trattare ai giorni nostri la storia e le maschere pirandelliane? Così ho pensato a un giallo con un protagonista che deve abbandonare la propria identità per assumerne un'altra, indossando una nuova maschera nella fuga dalla sua vita. Giacomo, questo è il nome del personaggio, paradossalmente ritrova se stesso nella sua nuova identità, perché cercando la propria salvezza trova la sua personalità non più legata agli automatismi della quotidianità. Colpi di scena ed enigmi caratterizzano la trama, lasciando spazio all'immaginazione del lettore.

Il titolo del romanzo è "Incidente al porto" che già ci dice qualcosa sulla possibile ambientazione del libro, sicuramente una città di mare...

In effetti il titolo suona un po' come i romanzi di Agatha Christie e di fatto racchiude il momento in cui il protagonista toglie la sua maschera e ne assume un'altra. Non anticipo altro per i lettori, però posso dire che il romanzo è ambientato a Genova nei giorni del tragico G8, che fa da retroscena al romanzo. Il percorso di crescita del protagonista inizia con il G8 di Genova e finisce con l'attacco alla Torri gemelle: due fatti storici che hanno segnato la storia di una generazione. Sono due eventi che sia per l'Italia che per gli Stati Uniti hanno segnato un prima e un dopo. Volevo riproporre nel protagonista questo prima e dopo a livello generazionale: si lascia la spensieratezza degli anni Novanta per le sfide del nuovo secolo che devono affrontare i trentenni e quarantenni. Nelle presentazioni che ho già tenuto nel mio romanzo è emersa proprio questa interpretazione generazionale del mio libro.

Tre motivi per cui consiglieresti ai lettori di acquistare il tuo libro

Sicuramente la chiave di lettura immediata del giallo, dall'altra la chiave di lettura sociale e letteraria di ispirazione pirandelliana e in ultimo l'aspetto psicologico della storia che si svolge nella mente del protagonista.

Il territorio dei Castelli Romani, da scrittore che spunti ti offre?

Sono dieci anni che vivo ai Castelli Romani dove ho trovato un particolare e interessante dinamismo, quasi più di una grande città. C'è una grande spontaneità di accesso al momento culturale che apprezzo molto come scrittore. La provincia romana è sicuramente accogliente verso i suoi scrittori.

Progetti letterari per il futuro?

Ho finito di scrivere un altro romanzo. Un poliziesco ambientato negli anni Ottanta a Roma. Ho ricreato l'atmosfera di quei tempi che io stesso ho vissuto: canzoni, automobili e oggetti dell'epoca. Dovrebbe vedere la luce il prossimo anno.

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