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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ariccia Ariccia / Piazza di Corte, Ariccia

"Colle Pardo all'asta? E' un luogo simbolo dei Castelli. Va salvato"

RomaToday ha intervistato Corinna Lucarini vicepresidente dell'associazione Collepardo Onlus nata da poco tempo per salvare la collina di Colle Pardo nel comune di Ariccia che rischia di essere messa all'asta

collepardoNel mese di luglio Romatoday aveva dato notizia del rischio che la collinetta di Collepardo nel comune di Ariccia fosse messa all'asta e lottizzata. Per salvare uno dei patrimoni paesaggistici dei Castelli Romani si era messo in moto un gruppo di cittadini che ha costituito un comitato sottoforma di associazione onlus per cercare di coadiuvare il comune nell'acquisizione della collina, sa sempre privata.

Abbiamo intervistato Corinna Lucarini, vicepresidente dell'associazione Collepardo Onlus, per capire come i cittadini intendono agire e lavorare per salvare un ambiente ancora intatto dei Castelli Romani, che rischia di finire sotto la morsa della cementificazione.

Quali sono le caratteristiche di Colle Pardo che la rendono un bene da tutelare per Ariccia?

Colle Pardo è un luogo simbolico e altamente significativo per i Castelli Romani. Dal punto di vista paesaggistico è rimasto una delle poche alture della zona a non aver subito un saccheggio edilizio, quindi una delle poche aree a verdi del Mediterraneo completamente intatte, una sorta di polmone verde sia per Ariccia che per Genzano; dalla sua sommità si gode un panorama straordinario, che comprende, nelle giornate serene, il Circeo e le isole pontine; nell'entroterra tutti i Colli Albani fino alle montagne.

Dal punto di vista storico, è un luogo importante, sia per la sua vicinanza con il percorso dell'Appia Antica (con implicazioni notevoli in termini di parco archeologico!), sia perchè sembra fosse l'unico luogo dal quale era possibile scorgere l'antica Roma e da qui le truppe romane dirette a sud ad esempio nelle guerre sannitiche e puniche rendevano l'estremo saluto alla città, prima di proseguire il loro percorso lungo la direttrice dell'Appia.

Infine ci sono motivazioni di tipo diciamo sentimentale: pur essendo privato, finora da sempre le giovani generazioni sono salite lassù in cima per fare l'amore, o suonare la chitarra intorno ad un fuoco, o dipingere e disegnare... ora tutto versa in uno stato di grave abbandono e non è per niente agevole nemmeno seguire il sentiero principale.

Come si è costituita e che scopi si prefigge l'Associazione CollePardo Onlus?

La cosa è nata per puro caso. Infatti per puro caso abbiamo saputo dell'asta fallimentare che, nella fase iniziale, aveva diviso i 28 ettari del colle in due lotti distinti, uno dei quali, il più appetibile, aveva già un compratore (dato anche il prezzo esiguo).

Il sindaco di Ariccia, che da sempre ha manifestato la disponibilità di questa amministrazione ad acquisire Colle Pardo nel demanio comunale, è riuscito a bloccare l'asta e a far riconoscere l'illeggittimità della lottizazione. A quel punto la prima asta andava deserta, mentre Cianfanelli non riusciva a farsi dare il finanziamento necessario dalla Regione, nel frattempo passata alla Polverini.

A quel punto, scampato il pericolo immediato, al nostro presidente, il prof. Domenico Giglio, è venuta l'idea di lanciare una sottoscrizione pubblica. Non pensava forse di essere preso così sul serio: la onlus si è costituita il 3 agosto e da allora ha cominciato a lavorare alacremente, visto che l'asta probabilmente ci sarà nei prossimi mesi (prima della fine dell'anno senz'altro).

Gli obiettivi della nostra associazione puntano da un lato a promuovere e sponsorizzare l'acquisizione pubblica di Colle Pardo, per restituirlo alla fruizione di tutti e per scongiurare possibili offese alla sua bellezza e dall'altro a tutelare e valorizzare le aree verdi di pregio dei Castelli Romani.

Crediamo che con l'impegno di tutti e con nuove forme di intesa tra Associazioni ed Enti, Colle Pardo possa conservare integra la sua ricchezza boschiva e diventare Parco Pubblico Multifunzionale, in virtuosa simbiosi con il turismo e quindi con l'economia del territorio.

Il nuovo parco potrebbe essere pensato sotto diverse sfaccettature: riserva di essenze vegetali originarie, orto botanico, luogo articolato di percorsi per il benessere psicofisico, aula decentrata di scuole di ogni ordine e grado per l'osservazione diretta della natura e delle tracce della storia, meta di escursioni e viaggi, come ai tempi del Gran Tour, alla riscoperta delle colline verdi del Parco dei Castelli Romani e infine parco culturale a percorsi tematici, con indicazioni, iscrizioni, tavole e luoghi panoramici attrezzati per ispirare artisti e rievocare le gesta dei popoli latini e gli antichi miti.

Quali le primissime iniziative dell'associazione e quale è il rapporto con l'amministrazione comunale?

L'Amministrazione comunale di Ariccia segue con interesse la nostra attività, così come quelle di Genzano, Albano e l'ente Parco. L'Associazione nei prossimi giorni ha in programma una serie di iniziative per promuovere le adesioni e la raccolta fondi. Il 9 settembre un incontro preliminare con le associazioni del territorio per sollecitare iniziative comuni e raccogliere suggerimenti. Il primo ottobre la presentazione ufficiale a Palazzo Chigi e nelle settimane successive una cena di raccolta fondi, un'asta di opere d'arte messe a disposizione di artisti quotati sul territorio e un concerto destinato prevalentemente alla sensibilizzazione delle giovani generazioni

Nel frattempo siamo presenti in vario modo a tutte le manifestazioni culturali del territorio: siamo stati al Festival Jazz dei Due Laghi, in questi giorni avremo il nostro stand alla Sagra della Porchetta di Ariccia e speriamo di avere uno spazio promozionale a Castelli in Africa.

Corinna Lucarini a fine intervista ha voluto lanciare una provocazione con una domanda che molti protebbero porsi: a che serve spendere soldi pubblici per acquisire un bene come Colle Pardo, tutelato da diversi vincoli ambientali e paesaggistici?

La risposta è la seguente: fermo restando che un conto è vedere un'area verde e un conto è passeggiarci sopra, in questo momento la situazione della tutela ambientale ai Castelli Romani è a dir poco problematica. Infatti l'Ente Parco è commissariato e la maggior parte dei sindaci non vogliono accettare il piano d'assetto proposto (dopo 20 anni!!!!), perchè impedirebbe la concessione di licenze edilizie ulteriori, unica fonte di entrata cospicua in questo momento in mano ai comuni. Inoltre il P.R. di Ariccia dovrà essere aggiornato e le elezioni municipali si avvicinano. Fare uno stralcio di un terreno considerato agricolo dal piano di assetto è roba da pochi secondi.... Un tratto di penna e via....

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