Ariccia: le antiche vie consolari romane, se ne parla in un convegno
L'Archeoclub ariccino nemorense terrà il prossimo 10 maggio un primo work shop per ripercorrere la storia delle antiche strade romane che ora sono un vero e propri gioiello archeologico in molte zone italiane
Inizieranno ad Ariccia gli appuntamenti organizzati dall'Archeoclub d'Italia sulle antiche vie Romane, le strade consolari che attraversavano l'Italia da Nord a Sud e che ancor'oggi con nuovi percorsi segnano la viabilità nazionale. Il primo work-shop si terrà sabato 10 maggio dalle ore 9.30 si svolgerà presso la Sala Maestra di Palazzo Chigi e tutta l'attenzione sarà rivolta a quella che viene considerata la Regina Viarum, la Via Appia.
Il convegno ariccino rientra in una serie di appuntamenti di studio che coinvolgeranno diverse realtà del Lazio nell'ambito del più ampio progetto nazionale “Via Appia-Vie Consolari Romane”, che prevede il recupero e la valorizzazione degli antichi tracciati in tutta la Penisola e che quest’anno si inserisce nella ricorrenza del Bimillenario Augusteo. Non a casa le antiche vie erano espressione della grandezza di Roma e del suo impero per diffondere non solo merci e far spostare le persone, ma anche per divulgare idee e pensieri politici.
Ariccia, con il suo antico nominativo Aricia, diede i natali alla madre dell'Imperatore Augusto e in età romana era sede della prima “stazione di posta” della Via Appia, ubicata al XVI miglio da Roma, e quindi è la location più adatta per iniziare un percorso di studio e analisi sulle strade consolari ripercorrendo i luoghi dislocati lungo queste antiche vie e le loro ricchezze archeologiche.
Parteciperanno ai lavori del convegno: il Sindaco Emilio Cianfanelli, il Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Eugenio Patané, Adele Lagi del Mibac-Unesco, Giuseppina Ghini della Soprintendenza Lazio e Claudio Zucchelli, Presidente di Archeoclub d’Italia, oltre al professor Mariano Malavolta, docente di Storia Romana presso l’Università di Tor Vergata. La manifestazione sarà inoltre presenziata dalla Legio Secunda Parthica Severiana, che a chiusura dei lavori si esibirà in una performance di archeologia sperimentale.
