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"Castelli di scrittori": conversazione con Alain Ceresani

Alain Ceresani è un giovane scrittore emergente dei Castelli Romani e presenterà il prossimo 31 maggio il suo primo romanzo nell'ambito della rassegna Castelli di Scrittori

Alain Ceresani è un giovane scrittore emergente italo-francese, da cinque anni vive ad Ariccia e presenterà il suo primo romanzo "Non so molto di te", nell'ambito della rassegna letteraria Castelli di Scrittori, il prossimo 31 maggio presso le scuderie Aldobrandini di Frascati.

Castellitoday ha incontrato Alain che ci ha parlato della sua passione per la scrittura e della scoperta suggestiva dei territori dei Castelli Romani,da sempre ricchi di fascino per intellettuali e artisti.  "Non so molto di te" è un romanzo giallo soft, un noir ambientato nel quartiere salario di Roma dove i destini di un giovane fotografo e di un vecchio commissario di polizia si incrociano dietro l'ombra di oscure presenze.

Alain come nasce il tuo romanzo e come mai la scelta di ambientarlo a Roma nel quartiere Salario?

Ho sempre avuto passione per la lettura e la scrittura e la pubblicazione di questo romanzo è un obiettivo importante, è un lavoro omogeneo e ampio. La scelta del quartiere salario per l'ambientazione è dettata da una vicenda personale. Mi trovavo nel quartiere salario in via Savoia quando fui sorpreso da un nubifragio e dovetti ripararmi in un androne. Lì vidi questi palazzi di fine ottocento con i mascheroni molto suggestivi e nell'attesa della fine della pioggia nella mia testa si srotolava piano piano anche la trama di una storia che ho poi sviluppato nel mio romanzo con un stile leggero che fa da contraltare alla complessità della struttura del romanzo.

Il prossimo 31 maggio presenterai il tuo libro nell'ambito della rassegna Castelli di scrittori. Come nasce l'incontro con questa kermesse?

Ho conosciuto gli organizzatori e mi sono ritrovato al centro di una bellissima kermesse in cui i giovani autori hanno la possibilità di presentare le loro opere anche in una cornice artistica. Durante la presentazione di "Non so molto di te" ci sarà anche una mostra di copertine di libri a cui io stesso partecipo. Sono rimasto molto colpito dal dinamismo culturale dei Castelli Romani.

Nella stesura del tuo romanzo ti sei ispirato a qualche noto giallista o hai usato la semplice ispirazione personale?

Di sicuro traggo influenza dagli autori dell'Ottocento. Nel complesso ho cercato di curare con attenzione i particolari dei personaggi, soprattutto l'aspetto psicologico cercando anche di unire aspetti più leggeri. Se devo citare un giallista a cui sono legato è sicuramente Loriano Macchiavelli (l'ideatore del commissario Sarti ndr).

Da scrittore emergente come vedi il futuro dell'editoria in tempi di crisi?

In Italia c'è il paradosso per cui il 60% dei titoli viene edito dalle piccole case editrici, mentre le maggiori si contendono il 40% del mercato. C'è un forte dinamismo delle piccole case editrici e dei giovani autori, i numeri del Salone del Libro di Torino lo dimostrano. Sicuramente l'editoria è in grado di innovarsi anche sfruttando le potenzialità dell'editoria digitale e degli e-book.

Come scrittore hai in serbo altri progetti editoriali per il futuro?

Sicuramente ho in mente il sequel di "Non so molto di  te" ci sono personaggi che di sicuro svilupperò nel secondo romanzo e poi ho in mente anche di scrivere un altro romanzo in prima persona, ma è ancora in fase di elaborazione.

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