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Frascati, parla la Presidente dell'A.I.S.P.P.D: "In un periodo di antiscienza noi sosteniamo la ricerca"

A Frascati opera dal 2012 la fondazione A.I.S.P.P.D (Associazione Internazionale di Sensibilizzazione e Prevenzione delle Patologie della Donna) per promuovere la ricerca e la prevenzione sulle malattie della donna

Spesso per garantire la diagnosi precoce e la guarigione di molte malattie è necessario sottoporsi ad esami di prevenzione e la Fondazione A.I.S.P.P.D (Associazione Internazionale di Sensibilizzazione e Prevenzione delle Patologie della Donna) di Frascati dal 2012 lavora sul territorio per sensibilizzare le donne e non solo a fare prevenzione e promuove convegni scientifici di rilievo sulle patologie che colpiscono le donne.

Del lavoro sul territorio e non solo della Fondazione A.I.S.P.P.D ne parliamo con la fondatrice e presidente Elisabetta Bernardini, giornalista ed esperta di comunicazione che ha voluto fortemente che la sua fondazione avesse sede a Frascati, importante centro di ricerca a livello internazionale, proprio per stare a significare quanto la scienza e la ricerca possono fare per le malattie femminili.

Presidente Bernardini come nasce la Fondazione che Presiede?

Nasce da un semplice dato di fatto: ancor oggi nel 2017 ci si ammala e spesso di muore di malattie che non si conosco, alcuni mali colpiscono organi di cui da semplici cittadini non conosciamo neanche l'esistenza. Da esperta di comunicazione, ho subito pensato che il modo migliore per far conoscere alle donne a cui ci rivolgiamo i rischi di alcune patologie, fosse quello di fare prevenzione e diffondere il valore e l'importanza della ricerca scientifica. La nostra fondazione è stata fondata quasi per caso il 30 dicembre del 2012 lo stesso giorno in cui è venuta a mancare Rita Levi Montalcini, una grande donna e scienziata  e poi abbiamo scelto la città di Frascati come nostra sede perché questo è un grande centro di ricerca a livello internazionale. Sicuramente le esperienze personali mi hanno portato a dar vita a questo progetto perché serve sensibilizzazione, comunicazione e partecipazione su questi temi.

Quali attività avete portato avanti in questi anni?

Abbiamo subito lavorato per promuovere la giornata di prevenzione del cancro ovarico per cui abbiamo ricevuto riconoscimenti dal Presidente della Repubblica, per cui ringrazio per questa sensibilità istituzionale. Ora stiamo collaborando con l'Enea per promuovere una serie di conferenze di carattere scientifico con cui coinvolgeremo anche gli studenti del territorio e partiremo a settembre prossimo con la settimana della scienza.

Quali altri progetti state preparando?

Vorremmo pensare a promuovere e lavorare su temi delicati come la depressione post parto e anche un progetto dedicato alla nutrizione che è parte complementare della medicina. Poi con i contributi che ci arriveranno dal 5x1000 vorremmo iniziare a ipotizzare la possibilità di istituire delle borse di studio in futuro per sostenere la ricerca scientifica. Lasciami dire che non bisogna mai sottovalutare l'importanza e il valore della ricerca scientifica in un periodo in cui c'è un movimento antiscientifico, non si può letteralmente sputare in faccia ai vaccini che hanno salvata milioni di vite. Bisogna capire cosa può fare la ricerca scientifica e quando si vive un'esperienza drammatica di una malattia l'unica speranza a cui aggrapparsi è la ricerca.

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