I sindaci dei Castelli abbandonano l'assemblea dell'Ato2: "Roma la fa da padrona"
Non ci stanno i sindaci dei Castelli Romani allo strapotere di Roma nell'assemblea dell'Ato 2 dove grazie al voto della Capitale si sono decise le nuove tariffe
Assemblea dei sindaci dell'ATO 2 movimentata quella che ieri si è tenuta nella sede della Provincia di Roma dove i sindaci dei Castelli Romani insieme ai colleghi di altri 70 comuni hanno abbandonato l'assemblea di cui già era stato richiesto il rinvio per il breve tempo intercorso dalla convocazione e l'invio della documentazione.
Il comune di Roma forte del suo strapotere con il 51% di Acea ha posto il veto su alcune votazioni e ha approvato tutto l'ordine del giorno. Il momento critico dell'assemblea è stato quando si è discusso l'aumento delle tariffe, molti sindaci avevano già lasciato l'aula e alla richiesta della verifica del numero legale la risposta dell'assessore civica è stata: "Basta che sia presente Roma perché il voto sia valido".
Il sindaco di Genzano che ha abbandonato l'aula insieme al sindaco di Velletri e Monte Porzio è stato chiaro per quanto riguarda l'adeguamento delle tariffe: "Abbiamo chiesto di rinviarlo perché è un punto importante e denso e quindi andava studiato meglio”.
Il rinvio è stato negato e l'assemblea, sempre grazie al voto di Roma, ha approvato la nuova tariffa: “Allora abbiamo lasciato l'aula perché non ha senso discutere e procedere alle votazioni se poi queste sono comunque condizionate dal voto del Campidoglio”.