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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Genzano Genzano di Roma

I sindaci dei Castelli abbandonano l'assemblea dell'Ato2: "Roma la fa da padrona"

Non ci stanno i sindaci dei Castelli Romani allo strapotere di Roma nell'assemblea dell'Ato 2 dove grazie al voto della Capitale si sono decise le nuove tariffe

Assemblea dei sindaci dell'ATO 2 movimentata quella che ieri si è tenuta nella sede della Provincia di Roma dove i sindaci dei Castelli Romani insieme ai colleghi di altri 70 comuni hanno abbandonato l'assemblea di cui già era stato richiesto il rinvio per il breve tempo intercorso dalla convocazione e l'invio della documentazione.

Il comune di Roma forte del suo strapotere con il 51% di Acea ha posto il veto su alcune votazioni e ha approvato tutto l'ordine del giorno. Il momento critico dell'assemblea è stato quando si è discusso l'aumento delle tariffe, molti sindaci avevano già lasciato l'aula e alla richiesta della verifica del numero legale la risposta dell'assessore civica è stata: "Basta che sia presente Roma perché il voto sia valido".

Il sindaco di Genzano che ha abbandonato l'aula insieme al sindaco di Velletri e Monte Porzio è stato chiaro per quanto riguarda l'adeguamento delle tariffe: "Abbiamo chiesto di rinviarlo  perché è un punto importante e denso e quindi andava studiato meglio”.

Il rinvio è stato negato e l'assemblea, sempre grazie al voto di Roma, ha approvato la nuova tariffa: “Allora abbiamo lasciato l'aula perché non ha senso discutere e procedere alle votazioni se poi queste sono comunque condizionate dal voto del Campidoglio”.

Il comitato acqua pubblica dei Castelli Romani proprio in merito alle proteste dei sindaci in sede di assemblea Ato 2 ha espresso soddisfazione e solidarietà ai sindaci: "In un momento delicato come questo, quando la giunta Alemanno si prepara all’ulteriore cessione di quote di Acea, l’opposizione dei comitati e delle amministrazioni comunali più sensibili è un presidio democratico essenziale per la difesa dei beni comuni".
 
"Esprimiamo la nostra solidarietà all’assessore ai beni comuni di Velletri Sergio Andreozzi, pesantemente insultato, alla fine della conferenza, da un dirigente di Acea. Il rappresentante del comune di Velletri era stato probabilmente ritenuto colpevole di lesa maestà  per aver chiesto la verifica del numero legale. Anche per questo si scrive acqua e si legge democrazia".
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