Grottaferrata: i consiglieri di opposizione si dimettono, anzi no e fanno dietrofront
"Le nostre dimissioni non avrebbero avuto effetti sulla tenuta della giunta", con questa motivazione i partiti di opposizione in consiglio comunale hanno rinunciato a presentare le dimissioni
Già da questa mattina per le vie di Grottaferrata i consiglieri comunali di opposizione erano in fermento e i rumors politici davano per certi le loro dimissioni nella giornata di domani, dopo che tre consiglieri di maggioranza (Tocci, Stirpe e Spalletta) avevano protocollato le loro dimissioni.
Dopo un'attenta valutazione i gruppi consigliari del Partito Democratico, della Città al Governo e del Movimento 5 stelle hanno rinunciato a rassegnare le loro dimissioni dalla carica di consiglieri comunali in quanto non si sarebbe ottenuto il risultato annunciato: ovvero la caduta del sindaco Giampiero Fontana. E' necessaria infatti una mozione di sfiducia sostenuta dalla maggioranza dei consiglieri comunali.
"Dopo una riunione tra le forze di minoranza e dopo alcuni chiarimenti tra i Consiglieri del Pd, Città al Governo e M5S - scrive il consigliere pentastellato Maurizio Scardecchia sui social network - si è definitivamente accertato che le volontà di queste forze politiche convergono nell'intento di essere governarti in futuro da un'Amministrazione capace e quindi se fosse stato possibile, tutti avrebbero ben volentieri firmato le dimissioni per poter liberare questo nostro paese dalle catene di una Giunta che fin ora a prodotto e risolto zero problemi".
"Tra le varie consulenze e ascoltando vari pareri autorevoli, (purtroppo in Italia anche quelli sono contrastanti) si è accertato che tecnicamente anche volendo, se la minoranza domani rassegnasse le dimissioni contestualmente non produrrebbe l'effetto voluto. Quindi si è concordato di non protocollare nessuna inutile dimissione", conclude Scardecchia.