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Marino Marino / Largo Palazzo Colonna

Marino: matrimoni civili fuori dal Comune? Costano 1500 euro

Matrimonio a peso d'oro per chi intende sposarsi fuori dal palazzo Comunale con rito civile a Marino. Il nuovo disciplinare prevede un costo di 1500 euro

Sempre più comuni in tutta Italia ormai permettono ai futuri sposi di celebrare il rito civile anche fuori dal palazzo comunale scegliendo location suggestive, ristoranti, ville e parchi per il proprio giorno più bello. Se spesso si sceglie il rito civile per contenere i costi, a Marino i futuri sposi potrebbero trovarsi con un conto più salato se dovessero scegliere di celebrare le proprie nozze nel loro luogo prescelto.

Il nuovo disciplinare comunale per la celebrazione dei matrimoni fuori dai palazzi comunali prevede che per ogni rito celebrato si dovrà versare al Comune una somma di 1500 euro sottoforma di sponsorizzazione, che seppur a carico delle attività di ristorazione nulla fa escludere che potrà ricadere sicuramente sulle tasche dei futuri sposi e che poco si coniuga con gli obiettivi del regolamento stesso, vale a dire valorizzare il territorio e le strutture ricettive locali.

A denunciare il "caro matrimoni" è stato il consigliere comunale di opposizione Stefano Cecchi: "E’ scandaloso! – tuona il consigliere  – La strada giusta per far sì che sempre meno persone, tra residenti e non, scelgano Marino quale sede per il loro matrimonio. Un buon modo di promuovere, valorizzare e far crescere il territorio!".

L'argomento è stato affrontato nell'ultimo consiglio comunale prenatalizio, ma con pochi risultati positivi: "Una seduta – chiosa il leader della lista civica Costruiamo il Decentramento - che non lascia spazio a dubbi sulla volontà dell’Amministrazione di essere ferma e chiusa nelle sue posizioni oltre che reticente al dialogo e al confronto".

Nulla sono valse un'interrogazione e una mozione (bocciata) per cercare di rendere più economici i matrimoni civili a Marino, trai più cari dell'intera provincia di Roma, Capitale inclusa: "Ritenevo necessario un confronto costruttivo finalizzato alla riformulazione di un regolamento che, nel mio parere, risulta castrativo per il territorio e le attività di ristorazione che intendono candidarsi a sedi per i matrimoni civili -sottolinea Stefano Cecchi - E’ una cifra troppo alta che può creare difficoltà alle aziende".

 

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