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Marino Marino / Via Pietro Nenni

Marino: la residenza sanitaria "Un tetto per la vita" a rischio chiusura

La residenza sanitaria gestita dalla Onlus Assohandicap rischia di cessare le proprie attività a causa della riduzione di alcuni finanziamenti regionali

E' l'argomento politico della settimana a Marino: la possibile chiusura della residenza sanitaria assistenziale Un tetto per la vita gestita dalla Assohandicap che rischia di chiudere a causa di alcune procedure burocratiche della Regione Lazio che porterebbero a una revisione dei fondi.

Il consigliere regionale Adriano Palozzi ha subito depositato un'interrogazione sul rischio chiusura della struttura che assiste decine di disabili migliorando la loro qualità di vita: "La struttura vive nell’incertezza a causa di un provvedimento regionale, il decreto del commissario ad acta del luglio scorso, che applicherebbe alle Rsa di nuova costituzione un budget diverso e inferiore del 20 percento rispetto al normale. E la struttura gestita dalla onlus AssoHandicap potrebbe ritrovarsi in pericolo chiusura se il Tar non accoglierà il ricorso presentato contro i tagli previsti da un provvedimento della Regione Lazio", spiega l'ex sindaco di Marino.

"Si tratta di una ipotesi scellerata considerato che Un Tetto per la vita rappresenta un vera e propria eccellenza del territorio regionale: ospita numerosi malati, tra i quali 9 disabili gravi, opera con personale di elevato livello e offre tecniche adeguate alle varie disabilità. Tanto che le numerose richieste per entrare nella struttura, pervenute tramite l’AslRmH, hanno già creato una lunga lista di attesa. Nella mia interrogazione, dunque, chiedo alla commissario ad Acta per la sanità del Lazio se sia sua intenzione procedere con la revoca del decreto del luglio 2014; e, viceversa, quali azioni la Regione intenda mettere in campo al fine di potenziare la Rsa Un Tetto per la vita”, conclude Palozzi.

A fargli eco è stato anche l'attuale primo cittadino marinese Fabio Silvagni che ha definito come irragionevole la chiusura della residenza marinese: "Si tratta di una ipotesi fuoriluogo e irragionevole, alla quale mi oppongo. Il centro Un tetto per la vita, autentico vanto per tutta la comunità marinese e non solo, è una fulgida realtà che permette di migliorare la qualità della vita dei disabili e delle loro famiglie, fornendo –prestazioni di eccellenza grazie a personale di elevata preparazione e standard all’avanguardia.  Per questo motivo è doveroso che il commissario ad Acta per la sanità del Lazio riveda le proprie decisioni: è inammissibile, infatti, che la spending review e i tagli sanitari debbano riverberarsi sulle categorie più deboli e su coloro che operano su base volontaria per assicurare un futuro migliore ai disabili e ai disagiati".

Anche il senatore del Partito Democratico Bruno Astorre è intervenuto sulla questione: "Capisco la necessità di ridurre i costi della sanità, ma questi tagli non possono non tenere conto delle varie realtà. Mi auguro che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, possa intervenire in maniera risolutiva sulla questione: chiudere questa struttura è una scelta sbagliata, il contenimento della spesa non può andare a discapito dei disabili e delle loro famiglie", scrive il senatore.

Meno conciliante la posizione assunta dai due consiglieri comunali del Partito Democratico Emanuele Ciamberlano e Serena Santurelli che accusano gli amministratori di centro-destra di populismo: "Fuori luogo ed irragionevoli sono le parole di chi esterna dichiarazioni senza leggere le carte. Questo significa fare populismo e demagogia. Chi riveste cariche pubbliche dovrebbe veicolare sempre la verità . Se non si leggono le carte si dicono cose che non sono veritiere".

"Il D.Lgs. n. 502/1992  recita che nel caso di richiesta di accreditamento da parte di nuove strutture o per l’avvio di nuove attività in strutture preesistenti, l’accreditamento può essere concesso, in via provvisoria per il tempo necessario alla verifica del volume di attività svolte e della qualità dei suoi risultati. L’eventuale verifica negativa comporta la sospensione automatica dell’accreditamento concesso” – spiegano in una nota congiunta i due consiglieri comunali Pd - Trascorso un anno dal rilascio del presente provvedimento, ed entro i successivi tre mesi, l’Azienda Sanitaria Locale, competente per territorio, provvederà alla verifica della permanenza dei requisiti richiesti di accreditamento nonché del volume di attività svolte e della qualità dei risultati".

"Ora l’Azienda Sanitaria Locale dovrà accertare quanto sopra e se l’esito è positivo la RSA Un tetto avrà l’accreditamento definitivo. Questo vale per 20 RSA regionali. Dov’è l’errore di Zingaretti? Tanto si doveva", chiosano i democratici.

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