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Velletri Velletri / Via le Corti Giulianello

Velletri: ritorna lo spettro dell'acqua all'arsenico

Da tre giorni parte dei cittadini di Velletri hanno acqua non potabile nelle loro case, il Comitato Acqua Pubblica chiede di recedere il contratto con l'Acea

Il pozzo incriminato è il pozzo Le Corti che fornisce l'acqua a gran parte delle utenze di Velletri e che a partire dal 31 dicembre scorso in virtù della scadenza della deroga europea per i livelli di arsenico nell'acqua non è più considerata potabile. Un pozzo che però fino allo scoppio dell'emergenza arsenico due anni fa non è mai entrato nei piano di potabilizzazione del gestore idrico Acea, come anche mette in evidenza il Comitato Acqua Pubblica di Velletri: "Quella fonte non era presente tra gli interventi programmati da Acea nel 2008, un anno e mezzo dopo la concessione alla multinazionale romana. Ed è un fatto decisamente curioso".

Il pozzo Le Corti ha fatto balzare agli onori della cronaca Velletri nel 2010 quando le analisi attestarono che i valori arsenico erano pari a 20,4 microgammi litro, tanto che anche i tg nazionali parlarono dell'acqua avvelenata veliterna costringendo l'Acea ad annunciare una repentina messa in sicurezza dei pozzi non potabili entro pochi mesi.

E' passato più di un anno e mezzo, però, e l'Acea lo scorso 13 novembre comunica che: “A causa dell’impossibilità di portare a compimento 2 interventi, tra quelli pianificati, entro la scadenza delle deroghe, una limitata porzione della popolazione dei comuni di Velletri e Lanuvio, dal 1° gennaio 2013 avrà acqua non conforme ai limiti previsti dal Dlgs 31/2001”.

Quindi acqua non potabile per legge che induce i sindaci di Lanuvio e di Velletri a emanare le ordinanze per evitare gli usi domestici delle acque e per Velletri di tutti coloro che risiedono nelle strade fornite dal pozzo Le Corti.

Il Comitato Acqua Pubblica di Velletri è durissimo contro l'Acea e la classe politica e chiede subito di passare a una gestione pubblica del servizio idrico: "Di certo c’è una responsabilità dell’intera classe politica, che poco o nulla ha fatto per bloccare lo strapotere della multinazionale, che, mentre eroga acqua non potabile per una parte della popolazione di Velletri, chiude i rubinetti alle famiglie in difficoltà, che non riescono a pagare tutte le bollette. Il comitato acqua pubblica chiede ancora una volta che la gestione del sistema idrico torni nelle mani della collettività, mandando a casa un’azienda che non è riuscita a garantire la qualità minima del servizio".

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