rotate-mobile
Velletri Velletri

Ciocchetti sulle amministrative: "A Velletri Greci vicino al 40%, poi la vittoria al ballotaggio"

Il coordinatore regionale di Noi con l'Italia: "Alle comunali flop a Cinque Stelle. Salvini? Non lo capisco, governo nato morto"

Mancano 17 giorni alle elezioni amministrative, al tanto atteso 10 giugno che ci rivelerà se, nei 797 comuni interessati, sarà confermato quanto emerso il 4 marzo scorso oppure no. Intanto la formazione e i primi vagiti del neonato governo nazionale influenzeranno sicuramente, in maniera più o meno incisiva, le scelte degli elettori.

Sul territorio laziale tra i più attivi e tra coloro i quali hanno scelto di ripartire e cercare una rivincita dopo la delusione delle politiche, c'è Luciano Ciocchetti, coordinatore regionale di Noi con l’Italia.

Ciocchetti, non posso non chiederle un commento sul Giuseppe Conte, l’avvocato difensore del popolo italiano...
“L’Italia ha bisogno di un governo più che di un difensore, di cui non credo che i cittadini avvertano il bisogno. Anzi, spero che cambi ruolo, che da difensore diventi attaccante, per affrontare le gravi questioni che vivono le famiglie e le piccole e medie imprese”.

Lei è contrario all’alleanza Di Maio-Salvini, ma prima del 4 marzo aveva mai pensato a questo tipo di "evoluzione"?
“A dir la verità lo sospettavano in molti, ma sinceramente io non credevo possibile una cosa del genere. Penso che i governi debbano nascere tra forze simili, che magari si presentano insieme alle elezioni. Lega e M5S hanno visioni diverse: una liberista, l’altra assistenzialista, per esempio; ma come fa Salvini ad accettare i punti dei Cinque Stelle?!?”

Proprio non se ne capacita… Una previsione sul nuovo governo?
“È un governo che nasce già morto. Non ho la sfera di cristallo, ma mi sembra difficile che possano andare lontano. Il contratto privato stipulato è irrealizzabile e qualora si realizzasse risulterebbe totalmente inutile per le famiglie, di cui praticamente non si parla. Anche io sono per la riduzione fiscale, ma si tratta di qualcosa da attuare in maniera seria e graduale, salvaguardando la progressività del taglio, partendo dai ceti meno abbienti. Bisognerebbe pensare in modo più concreto anche alle imprese e al lavoro. Il punto non è dare il “sussidio” di cittadinanza, ma offrire occupazione. Le loro promesse sono pericolose”.

Alla luce di questo come si pone la sua area politica nei confronti di Salvini? Che ricadute potrà avere sulle alleanze locali?
“A livello nazionale i nostri tre parlamentari saranno all’opposizione di questo governo. Non voteranno la fiducia e decideranno provvedimento per provvedimento. Il futuro del centrodestra dipende da quello di questo governo: se durasse poco, spingerebbe il centrodestra a ricompattarsi; qualora, invece, avesse un orizzonte diverso da quello “emergenziale” lo scenario muterebbe inevitabilmente. A livello locale bisogna comunque mantenere le alleanze stabilite, anche perché il territorio ha bisogno di amministrazioni serie e risposte certe”.

L’intesa “giallo-verde” verrà approvata o condannata dall’elettorato laziale?
“Il Movimento Cinque Stelle ha abituato la propria base a repentini cambiamenti di idee, dicendo la qualunque su qualunque cosa. Ma ora, anche per un partito post-ideologico, si sono spinti troppo oltre e gli elettori, che pensavano di avere a che fare con persone dure e pure, lo faranno notare. Avrà un calo significativo e poi...”

Poi?
“Alle amministrative il M5S ha sempre perso voti in confronto alle politiche. Oltre alla vicenda nazionale peserà l’esperienza negativa in molti comuni, non solo in una Roma abbandonata. Penso a Nettuno, Pomezia, Civitavecchia, a quanto accaduto a Genzano...”

Invece la sua campagna elettorale si è concentrata molto su Velletri, o sbaglio?
“Velletri ha urgente bisogno di una nuova amministrazione dopo dieci anni di sinistra. Il sindaco uscente, pur avendo gli stessi colori di chi comandava in regione e al governo, è riuscito a non risolvere nulla. Eppure stiamo parlando di un centro fondamentale che per importanza strategica supera il proprio stesso numero di abitanti”.

Cosa manca e cosa può apportare il candidato sindaco di centrodestra?
“Mancano i collegamenti, le infrastrutture. Possiamo citare la Roma-Latina, la Cisterna-Valmontone e tutte le migliorie che vanno apportate e che diventano necessarie sia per le persone che per le merci in un territorio importante a livello agricolo ed industriale. Poi c’è il tema dell’ospedale di Velletri, ridotto malissimo. Servadio non ha mai alzato un dito contro Zingaretti neanche su questo tema”.

Non ha ancora risposto su Greci, si lanci in una previsione...
“È il miglior candidato, un medico, un professionista, uno che ama Velletri, senza interessi personali. Lui è l’unico a possedere tutte queste qualità. Spero che gli abitanti scommettano per una volta su una persona seria. Mi aspetto un risultato molto vicino al 40% e poi una grande sfida da vincere al ballottaggio, perché i tanti candidati impediscono la vittoria al primo turno”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ciocchetti sulle amministrative: "A Velletri Greci vicino al 40%, poi la vittoria al ballotaggio"

RomaToday è in caricamento