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Velletri, violenze e mutilazioni per costringere 15 ragazze alla prostituzione

Arrestate sei persone che obbligavano le ragazze a prostituirsi. Il loro rifiuto comportava la mutilazione del corpo. Chiuso un locale ad Anagni, la cui proprietaria è finita in manette

Costrette a vendere il loro corpo a domicilio, nelle abitazioni dei clienti o all'interno di locali notturni della zona e del litorale, dietro la minaccia di essere picchiate, violentate o peggio ancora mutilate. Questa la sorte toccata ad una quindicina di ragazze, romene e sudamericane, soggiogate da 6 aguzzini, tunisini, romeni e italiani. L'orrore descritto aveva luogo a Velletri.

LE MUTILAZIONI - Il rifiuto delle giovani donne di essere solo degli oggetti sessuali veniva punito con delle mutilazioni. Aggredite, sfregiate, calci per farle abortire. Si arrivava anche al taglio di tendini e deturpazione d'orecchie. Le ragazze venivano violentate più volte e poi costrette a prostituirsi pena la mutilazione di parti del corpo.

LE PROMESSE - Gli aguzzini tutti tra i 35 e i 50 anni portavano le ragazze con la speranza di un futuro migliore in Italia. Obbligavano ragazze romene e sudamericane, tra i 20 e i 30 anni, a offrirsi ai clienti nei locali del litorale laziale oppure a lavorare a domicilio. Messi i sigilli al Fashion Club di Anagni (Fr), era uno snodo importante del mercato del sesso laziale.

ARRESTO - I Carabinieri hanno portato in carcere i proprietari del locale, un italiano ed una romena, ed altri quattro componenti della banda, romeni e tunisini, , per cui è stato disposto il fermo di polizia giudiziaria che andrà confermato dal magistrato. Per altri due sono scattate le ricerche. Tutte le schiave del sesso verranno affidate ai servizi sociali.

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