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Velletri: adeguata la tarrifa idrica a quella di Roma

Dopo una serie di proteste cittadine la tariffa idrica del comune di Velletri, la più cara del Lazio, è stata adeguata a quella del comune di Roma. Soddisfazione a metà da parte del comitato Acqua Pubblica Velletri visto che la nuova tariffa partirà solo nel 2010

Dopo una lunga battaglia cittadina e numerose discussioni, la conferenza dei sindaci dell’ACEA ATO 2 ha finalmente accettato il principio di adeguare la tariffa dell’acqua di Velletri, la più cara del Lazio, a quella di Roma.

Il Comitato Acqua Pubblica di Velletri però ha espresso, nonostante la soddisfazione per il provvedimento, alcune reticenze ed incertezze su alcuni aspetti della nuova tariffazione.

La nuova tariffa verrà applicata,infatti, a partire solamente dal 2010, nonostante la conferenza dei sindaci del 2002, il disciplinare tecnico e il verbale di consegna firmato tra comune di Velletri e Acea prevedevano chiaramente che la tariffa di Roma dovesse essere applicata a partire da gennaio 2008. Il motivo del ritardo come sostenuto dall'Ato 2 è dato dall'impossibilità di avere disponibili tutti i dati sulle fasce di consumo, nonostante sia l’Acea stessa a dover effettuare le letture.

I cittadini avevano infatti richiesto tramite reclamo ufficiale che la nuova tariffa pari a quella romana fosse estesa anche agli anni 2008 e 2009, mentre partendo dal prossimo anno viene previsto per Acea un guadagno extra di 2,4 milioni di euro, pagati dagli utenti e non dovuti.

 “Questi soldi non sono pochi: sono più di quanto serve per risolvere il problema dell'arsenico, ad esempio... Chiediamo, quindi, che venga inviata subito una risposta formale da parte di Acea ai cittadini che hanno presentato il reclamo”, commenta il Comitato Acqua Pubblica.

“Non ci fermiamo qui. La battaglia per un'acqua con un prezzo equo, con una qualità accettabile e a norma di legge, con un flusso continuo e senza ingiustificate interruzioni e con una gestione democratica deve continuare, con più forza di prima. Ora sappiamo che la mobilitazione dei cittadini può costringere Acea, l'Ato e i comuni a compiere scelte giuste.”

Il Comitato è conscio del fatto che senza la contestazione di centinaia di cittadini di Velletri mai la conferenza dei sindaci avrebbe preso in considerazione i problemi di Velletri, sottolinenado il fatto che a luglio il Consiglio Comunale aveva respinto la delibera popolare che avrebbe sancito il principio sacro che l'acqua non è una merce e promesso azioni dure contro Acea, in realtà mai arrivate.
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