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Velletri: la clinica San Raffaele verso la chiusura, i dipendenti rischiano il licenziamento

La clinica San Raffaele di Velletri, uno dei principali centri ospedalieri della cittadina, è ormai da mesi al centro di un caso giudiziario e da una alcune settimana anche di presunta inagibilità

Per chiarire la vicenda è bene ricordare che nel mese di febbraio la clinica di proprietà della famiglia Angelucci è nel mirino dell’inchiesta sulle presunte truffe ai danni del sistema sanitario nazionale, proprio a causa di queste vicende lo scorso 25 marzo il comune di Velletri ha ritenuto opportuno effettuare controlli igienico sanitari sulla struttura dove i Nas hanno poi rilevato delle anomalie, inducendo così la Asl RmH a decretare il blocco dei ricoveri.

Blocco che ha messo in ginocchio il personale della clinica, già precario per via dell’inchiesta giudiziaria e in pochi giorni messo a rischio anche i pazienti già ricoverati che si sono visti diminuire il personale. Immediata la reazione dei sindacati che hanno messo in atto una dura protesta che ha indotto l’amministrazione comunale lo scorso 8 aprile a dichiarare la struttura a norma di legge per  far ripartire le ospedalizzazioni ed evitare i licenziamenti da parte dell’azienda che aveva già notificato in pochi giorni cinquanta lettere di sospensione agli operatori della struttura.

La Asl RmH, ovviamente di parere contrario, essendo competente a giudicare del blocco dei ricoveri e in attesa dei risultati ufficiali della sua commissione di controllo. La situazione per i dipendenti sembrava in ogni caso stabilizzata fino al 15 aprile scorso visto l’intervento della Regione Lazio. Il commissario competente Esterino Montino ha dovuto infatti porre in essere le dovute verifiche di alcuni aspetti della vicenda. I controlli dovrebbero vedere la conclusione alla fine del mese in corso e solo allora si potrà definire la situazione sbloccata.

Infatti insieme al problema dell’effettiva agibilità della struttura il posto di lavoro dei dipendenti si lega al caso della Famiglia Angelucci che ha avviato una procedura di mobilità per ben 400 dipendenti delle sue cliniche sotto inchiesta di cui trenta lavoratori del presidio di Velletri e la regolarità della procedura dovrà essere accertata proprio dalle verifiche della Regione. I sindacati e i dipendenti restano ancora vigili sulla situazione sperando in una soluzione positiva.
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