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Albano: la Villa di Pompeo Magno nel degrado

La Villa di Pompeo Magno ad Albano, i cui resti risalgono al 58 a.C. e situata nella villa Comunale appartenente in passato ai principi Doria-Pamphili, è uno dei siti archeologici più famosi e imponenti della cittadina dei Castelli Romani, ma è abbandonata nel degrado e nella sporcizia.

I turisti che giungendo da Roma arrivano ad Albano sanno che troveranno numerosi siti archeologici, resti romani, chiese e musei, ma sicuramente non sanno che si troveranno davanti una situazione di abbandono e di degrado per uno dei siti più noti: la Villa di Pompeo Magno risalente al 58 a.C.  di cui si conserva interamente il piano terra e un pavimento di mosaici.

La Villa di Pompeo Magno si trova all’interno della Villa Comunale Doria-Pamphili, la famiglia nobile che in passato possedeva proprio ad Albano un palazzo e il parco ove affiorano i resti della Villa Imperiale, un luogo frequentato da moltissimi cittadini ogni giorno e che ormai denunciano da tempo il degrado in cui giace il sito archeologico.

In effetti la visuale che appare agli occhi dei visitatori è ben diversa da quella che è possibile ritrovare nelle guide turistiche e nelle diverse foto sparse sul web che ritraggono la Villa pompeiana in tutta la sua maestosità con oltre 2000 anni di storia alle spalle. Le due porte che chiudono l’ingresso della villa impediscono di ammirarne gli interni e l’illuminazione notturna attiva qualche anno fa non è più presente, la situazione peggiora se si sale al piano superiore tramite le scale laterali: erba alta da anni ha formato quasi un sottobosco, escrementi e rifiuti di ogni genere che possono mettere a repentaglio anche l’incolumità non solo dei visitatori, ma anche dei bambini numerosi nel parco visto l’esistenza poco distante di giochi per l’infanzia.

La pulizia non è certo di casa, ma anche la conservazione è in stato pessimo: il secondo piano della villa imperiale, che è totalmente all’aperto, presenta un’intera pavimentazione di mosaico romano perfettamente intatta che però per poterla ammirare è necessario spostare con i piedi lo spesso strato di terra e fogliame che ricopre tutta l’area. La mancanza di protezione per i mosaici rischia di deturparli e di esporli ai vandali che hanno già da tempo deturpato con dei graffiti le mura e i resti.

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