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Giorgio Battistelli: “Ridarò ad Albano la speranza di immaginare il suo futuro”

Il maestro Giorgio Battistelli è il candidato sindaco della lista civica FabricAlbano: sogna per Albano un rilancio culturale e più fiducia nei cittadini nel sentirsi un'unica comunità

Il maestro Giorgio Battistelli è uno dei più importanti compositori di musica sinfonica contemporanea e nel maggio 2015, per l’inaugurazione dell’Expo di Milano, verrà rappresentata in prima mondiale la sua nuova opera per il Teatro alla Scala dal titolo CO2. Nella sua carriera artistica ha deciso di candidarsi sindaco di Albano nelle prossime elezioni amministrative del 2015 con la lista civica FabricAlbano.

Il titolo della sua ultima iniziativa pubblica in cui ha incontrato i cittadini era “Il perché di una scelta”, qual è stato il perché principale che lo ha spinto a intraprendere questa scelta di candidarsi a sindaco di Albano?

Non c’è un'unica risposta. Direi che è un perché che richiede moltissime risposte, di tipo sentimentale e di tipo pragmatico.  Ritengo che Albano stia attraversando da troppi anni un periodo di stasi,  è una città che ha perso la capacità di immaginarsi nel futuro. Questo non è un problema solo dei giovani o degli anziani, ma di tutta la comunità che non riesce a immaginarsi come sarà tra qualche anno, ma a fare solo previsioni a un mese massimo un anno.

Albano è stata caratterizzata da un progetto politico mancante che non ha dato alla città la possibilità di crescere ed essere un posto bello dentro e fuori. Se un luogo è degradato si degradano anche le anime. In queste settimane ho incontrato una serie di cittadini di Pavona e Cecchina dove c’è una situazione di povertà,  di abbandono e di privazione del domani. FabricAlbano vuole far riacquisire un’identità culturale e un’anima ad Albano, Pavona e Cecchina nel suo insieme.

Io sono un musicista che si vuole occupare di un’amministrazione problematica e cambiare lo stile di una collettività a cui sono legato, non mi impegno per fare carriera politica, per diventare deputato, sarebbe molto più semplice.

Una teoria sociologica americana afferma che se in un quartiere si lascia per troppo tempo un vetro rotto sulla finestra di un palazzo si trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di non curanza e si spingerà la cittadinanza ad accentuare il degrado. Ad Albano ci sono diversi vetri rotti, in molti quartieri. Lei come vorrà procedere per la loro riparazione?

I vetri nuovi devono essere installati da tutte le parti. Per esempio a partire dalla gestione dei rifiuti. Vorrei avviare un lavoro propedeutico e didattico per la raccolta differenziata e  arrivare nel giro di 15 mesi al 60 per cento di rifiuti differenziati.

Dal buon vivere si riparano le finestre rotte. Bisogna ridare identità  a Cecchina e Pavona, rilanciare il commercio con delle caratterizzazioni uscendo dalla anonimità attuale. Bisogna pensare a una zona artigianale, incentivare la ristorazione con un lavoro di marketing, coinvolgendo anche le comunità locali rumena e bulgara con le loro particolarità gastronomiche. Voglio portare avanti un programma sostenibile e non utopistico che si può realizzare con quello che avrò nel portafoglio, non su quello che potrei avere.

Albano potrebbe vivere di cultura e turismo. Lei da uomo di cultura come vorrebbe rilanciare questo settore?

La cultura è uno dei punti su cui voglio insistere  perché siamo convinti che sarà un volano economico. Albano deve essere un centro culturale complementare al flusso turistico di Roma, tutti i siti archeologici dovranno essere restaurati e resi attivi economicamente. I Cisternoni  per esempio, perché non pensare, superando le difficoltà tecniche, di poterli visitare a bordo di una barca e poi visitare la tomba degli Orazi e Curiazi e le numerose chiese? Dobbiamo creare una giornata albanense ai Castelli Romani dove i turisti possano fermarsi e pranzare nei locali e nei ristoranti con la cucina tipica locale che è diversa da quella di romana.

Da candidato sindaco che giudizio si è fatto dell'attuale situazione politica di Albano e del prolificarsi di candidati sindaco?

FabricAlbano è aperta al dialogo con le liste civiche per poter condividere un percorso anche con un candidato sindaco comune. Io sono il candidato di FabricAlbano e vediamo chi si unisce nel nostro cammino. Vorrei chiarire che FabricAlbano non è una formazione a sinistra del PD, siamo un gruppo molto eterogeneo, con tantissimi cattolici, chi ha avuto un passato politico nel centrodestra, chi a sinistra. E’ riduttivo pensare che  sia a sinistra del PD, siamo una forza di centro. La nostra funzione non è quella di rompere lo  schieramento di centrosinistra.

Mi dispiace che il sindaco Marini non sia riuscito a portare avanti il programma che ha presentato, mi dispiace che pur di non cadere c’è stato un movimento di assessori e consiglieri di chi in minoranza è passato in maggioranza. Questo è  il gioco della vecchia politica che noi non vogliamo seguire. Noi siamo una forza alternativa. Se si vive fuori dai partiti si è definiti un corpo estraneo e prendiamo atto che di corpi estranei ad Albano ce ne sono molti in questa fase politica. Portare avanti un programma politico per noi non è solo un impegno politico, ma anche etico e morale.

Vorrei riuscire a ridare fiducia alle persone non tanto nella politica, ma fiducia nell’individuo e nella convinzione che si può cambiare e trasformare questa città priva di qualsiasi futuro in una città dinamica. Bisogna volerlo ed essere in tanti.  FabricAlbano non è uguale agli altri politici, noi non lo facciamo di professione e questo può essere una garanzia.

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