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Economia Albano Laziale / Via Tangenziale

Appia Bis a rischio: niente fondi dalla Regione e gli operai vengono licenziati

Una delle opere più importanti dei Castelli Romani rischia il blocco per la mancanza dei fondi della Regione Lazio. A farne le spese gli operai della Tareco che porta avanti i lavori che hanno ricevuto le lettere di licenziamento

La crisi colpisce anche le grandi opere e a farne le spese è l'Appia Bis, la tangenziale che dovrebbe nei progetti collegare Albano a Velletri. La Fillea Cgil ha comunicato come la società Ta.ca.ro. impegnata nel completamento dei lavori della tangenziale a pochi giorni dal Natale ha licenziato gli operai impegnati nel cantiere.
 
La società ha annunciato che l'opera non sarà completata proprio quando è stato terminato il primo lotto, dei tre che concluderebbero la nuova arteria stradale, centrale per la mobilità dei Castelli Romanii
 
I soldi del primo lotto sono arrivati regolarmente, ma dei 96 milioni per il 2° lotto e i 152 per il 3° lotto per completare questa importantissima opera non c’è traccia nel Bilancio Regionale, appena approvato.
 
La FILLEA CGIL dei Castelli denuncia anche il comportamento scorretto della società TACARO, che aveva promesso la cassa integrazione per i lavoratori del cantiere nei precedenti incontri, ma che ora, rifiutando ogni incontro, ha inviato le lettere di licenziamento a tre giorni da Natale.
 
Come ha spiegato Gianni Lombardo, segretario della Fillea Cgil Pomezia Castelli, a Romatoday fino a una decina di giorni fa non c'erano minimamente i sentori di quello che poteva accadere nonostante l'incertezza dello stanziamento dei fondi da parte della Regione Lazio: "L'altro ieri invece sono stati chiamati i lavoratori e in maniera repentina è stato comunicato loro che si chiudeva tutto per l'assenza di fondi e che erano tutti licenziati. C'era l'impegno da parte dall'azienda che nel caso non fosse ripartito il secondo lotto di attivare la cassa integrazione, mentre ora i lavoratori sono stati licenziati in tronco senza preavviso".
 
"Non c'è stato nessun confronto con nessuna delle parti in causa prima di arrivare a tutto questo. L'azienda ha spiegato come hanno avuto un incontro con l'assessore regionale che ha confermato il blocco dei fondi e dell'opera, ma questo non è il modo di trattare i lavoratori. E' tutto molto strano che un cantiere di una grande opera chiuda così i battenti. Abbiamo chiesto un incontro, ma l'azienda non ci incontra, ci hanno detto di impugnare i licenziamenti perché preferiscono pagare, atteggiamenti molto particolari.
 
La Fillea Cgil ha inviato una lettera ai tre sindaci dei Castelli Romani interessati dai lavori dell'Appia Bis, Marini, Cianfanelli e Gabbarini in cui viene chista collaborazione e un tavolo di confronto per trovare una soluzione a questa spiacevole vicenda che viene pagata dai lavoratori in termini di licenziamento, ma anche dai cittadini e dai Comuni interessati in termini di servizi e mobilità. 
 
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