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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I rifiuti di Roma nei siti militari di Rocca di Papa? No, grazie

Un altro comune dei Castelli Romani viene tirato in ballo per trovare soluzione all'emergenza rifiuti della Capitale. Rocca di Papa nel cuore dei Castelli Romani potrebbe accogliere i rifiuti nei siti militari dismessi

Il Ministero della Difesa, per far fronte all’emergenza rifiuti della città di Roma, avrebbe individuato sette siti militari in cui si vorrebbero installare dei centri di trasferenza e/o trattamento. Ben due di questi sarebbero nel territorio di Rocca di Papa, comune, a vocazione turistica, che si trova al centro dell'area protetta del Parco regionale dei Castelli Romani sui cui insistono tutta una serie di vincoli da quelli ambientali a quelli archeologici.

Alla notizia dell'inclusione dei siti militari dismessi di Rocca di Papa, come possibile sede di trattamento dei rifiuti romani, la vicesindaca reggente Veronica Cimino ha da subito espresso la sua contrarietà per una comunità già colpita dalla tragica scomparsa del proprio sindaco, con un centro storico inagibile e il commercio in crisi.

La vicesindaca Cimino: "Ci muoveremo su tutti i fronti contro uno scenario disastroso"

"Ci stiamo già attivando per fare di tutto per impedire che venga adottato un provvedimento tanto scellerato e noncurante dei residenti di un paese già in difficoltà - dichiara la vicesindaca Cimino - Ci muoveremo a tutti i livelli (Roma Capitale, Città Metropolitana, Regione, Governo e se necessario anche Unione Europea) per scongiurare uno scenario disastroso per il nostro amato paese. Sono certa che gli enti sovracomunali, con i quali abbiamo un ottimo dialogo, con spirito di collaborazione e solidarietà non consentiranno un simile scempio. Non dubitiamo del senso di responsabilità del Ministero nei confronti della tutela del nostro splendido territorio".

L'amministrazione comunale di Rocca di Papa ha già inviato una lettera al Ministro della difesa, Lorenzo Guerini, esponendo le motivazioni di contrarietà alla scelta di indicare i siti militari di Rocca di Papa per il trattamento dei rifiuti della Capitale e ha chiesto alla Regione Lazio di delineare nel piano rifiuti un ATO (ambito territoriale ottimale) che comprenda solo il territorio di Roma Capitale per non far gravare i problemi della Capitale sulle comunità della provincia.

Il Consigliere metropolitano Boccia: "Basta usare la provincia come pattumiera"

Non usa mezze parole il Presidente della Commissione Ambiente della Città Metropolitana di Roma Pasquale Boccia, già sindaco di Rocca di Papa: “In questi giorni si rincorrono notizie spesso prive di fondamento, alimentate dai social, sulla questione dei rifiuti romani. In particolare si parla di siti di stoccaggio e trasferenza in aree militari dismesse".

"Intanto occorre chiarire che le responsabilità sono tutte in capo alla sindaca Raggi, che in oltre tre anni non ha costruito un percorso per uscire dall’emergenza. Adesso è chiaro a tutti che Roma deve risolvere il problema da sola, senza poter ancora utilizzare la Provincia come una pattumiera. Come è chiaro che la Raggi non se n’è fatta ancora una ragione, e prova a trovare soluzioni alternative, fino ad ipotizzare l’utilizzo dell’esercito".

"Ma è del tutto evidente che stilare un elenco di aree militati dismesse o ancor peggio dismissibili non significa in automatico che possano essere trasformate in siti di stoccaggio o trasferenza. Sicuramente non quelle presenti in Provincia, proprio per gli stessi motivi per i quali non si può utilizzare Civitavecchia o altre discariche. Il problema deve essere risolto all’interno della città di Roma, e questo concetto è stato nuovamente ribadito dalla Regione Lazio"

"Chi quindi in questi giorni sta utilizzando questo argomento per mera speculazione politica non fa altro che esasperare animi e far inutilmente preoccupare i cittadini. Ad esempio si stanno citando due siti militari dismessi a Rocca di Papa. Bene, detti siti intanto sono dismissibili (e quindi ancora non immediatamente disponibili). Dei due il primo, quello sulla vetta di Monte Cavo, quindi difficilmente raggiungibile, ha una superficie complessiva di 161 metri quadri, insomma un appartamento! L'altro, invece, secondo la relazione dei tecnici deve essere assoggettato ad un'indagine ambientale prima di procedere ad un'eventuale dismissione".  

"Domani in Consiglio metropolitano, convocato su nostra richiesta per discutere di ciò, ribadiremo questo concetto: nessuna scorciatoia, la Raggi si assuma tutte le sue responsabilità, e trovi le soluzioni dentro Roma. Non è più tempo di pattumiere di Provincia, ancor meno nei siti militari", si legge in una nota di stampa del consigliere Boccia.

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