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Alessandro Spalletta: "Guiderò Frascati a un nuovo sviluppo"

E' il vincitore delle primarie del centro-sinistra e candidato sindaco del Partito Democratico. Dopo decenni di guida del centro-sinistra pensa a un nuovo sviluppo per Frascati e a far ripartire lo sviluppo locale

E' il vincitore delle primarie e candidato sindaco del Partito Democratico. Dopo il 9 marzo ha dovuto fare i conti con l'emorragia del centro-sinistra e di chi non ha voluto riconoscere la sua vittoria elettorale. Ora appoggiato dal suo partito e da diverse liste civiche pensa a rilanciare Frascati e a seguire le orme di Matteo Renzi per un nuovo corso della politica locale.

Alessandro, lei ha vinto le primarie indette dalla coalizione di centro-sinistra, ma il patto non ha tenuto. Come mai secondo lei questa divisione del centro-sinistra, personalismi? Correnti di partito o semplice fine di una fase politica?

Il Partito Democratico e l’intera coalizione di centrosinistra hanno chiesto ai suoi elettori, attraverso il meccanismo democratico delle primarie, di scegliere il candidato sindaco per Frascati e gli elettori hanno scelto me. E’ stata una democratica battaglia dove programmi e idee si sono confrontati con passione e alla fine l’onore e il privilegio di rappresentare il Partito Democratico è toccato a me.

Se avessi perso, invece che vinto, le primarie oggi sarei al fianco del vincitore per l’interesse comune e superiore e, come dice Bersani, avrei messo al primo posto la ditta. I miei competitor, invece, hanno scelto di tradire il patto e di continuare come se le primarie non ci fossero mai state. Non entro nel merito delle loro scelte, ci vedo tanto personalismo, certo, ma ognuno è responsabile di quel che fa. Io penso a vincere e a far vincere il PD e il centrosinistra.

Superata la fase delle primarie, dopo decenni di amministrazione di centro-sinistra con quali tematiche convincerà i cittadini a cambiare verso a Frascati, per usare un'espressione del PD nazionale?

Il Partito Democratico si è assunto l’onere di gestire questo difficilissimo periodo di crisi economica e sociale e di cambiare l’Italia con Matteo Renzi, la regione Lazio con Nicola Zingaretti e Roma con Ignazio Marino. E si assume lo stesso onere anche per Frascati. Il programma del Partito Democratico, mio e delle liste civiche che mi sostengono è quello di passare dalla politica delle buone intenzioni a quella dei fatti. Di passare dall’amministrare la città a governarne lo sviluppo perché chi sta fermo arretra e noi stiamo arretrando. Do la mia parola che se, per qualsiasi motivo, non riuscirò a mantenere gli impegni vi dirò perché non è stato possibile e mi dimetterò.

Dell'esperienza della Giunta di Tommaso cosa salva e cosa invece pensa che sia da cambiare? 

In questa campagna elettorale ho riscontrato la scontentezza dei cittadini per i servizi e per il rapporto con l’amministrazione, quella degli imprenditori locali e in particolare del settore agricolo e vinicolo e di quello alberghiero e della ristorazione. Quella dei nostri giovani, che non trovano adeguate risposte alla loro domanda di presente e di futuro. E non sono contente neanche le casse comunali visto che, ancora una volta il bilancio si chiude con un deficit di quasi un miliardo di euro coperti da residui attivi costituiti da vecchi crediti che è tutto da dimostrare che saranno riscuotibili. Questa è la realtà di Frascati nella città reale, fuori dal palazzo comunale, nelle strade, nelle case e nelle imprese. Salvo gli uomini e le donne di buona volontà che hanno lavorato per il bene di Frascati, salvo il loro impegno. Purtroppo non posso salvare i risultati.

Pensa che un centro-sinistra diviso possa favorire gli avversari, in particolare il Movimento 5 stelle?

Sicuramente questa divisione post primarie è incomprensibile per i cittadini e li disorienta. Ma io credo che i frascatani sapranno scegliere al di là delle convenzioni ideologiche. Non è una lotta tra centrosinistra, centrodestra o Movimento Cinquestelle. Qui si sceglie il cambiamento di Frascati, che è fatto di politiche diverse, che guardano maggiormente al territorio, alle sue ricchezze naturali ed endogene, che punta a valorizzare l’immenso patrimonio agricolo, vitivinicolo, turistico, culturale e a farne il motore dell’economia per il rilancio di Frascati. Rispetto il M5S, come rispetto tutti i miei avversari, ma non li temo.

Mettiamo il caso che vincerà le elezioni. Primi 100 giorni di amministrazione. Cosa farà appena eletto sindaco?

Nei primi cento giorni attiverò le Consulte di Settore per la promozione della cultura civile e democratica della Città, per la crescita della partecipazione attiva alla vita sociale, per lo sviluppo di progettualità che sappiano integrare le diverse specifiche esigenze di categoria. E instituirò il Registro delle Unioni civili per superare situazioni di discriminazione e favorire l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio del Comune di Frascati. Questi due impegni, uniti a una verifica delle urgenze e a una costante attenzione per il decoro urbano e la manutenzione della città, saranno i primi due obiettivi che porteremo a casa nei primi 100 giorni. C’è molto lavoro da fare, io sono pronto.

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