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Emanuele Ciamberlano: "Con me Marino cambierà verso"

Emanuele Ciamberlano è il candidato sindaco del Partito Democratico. Si presenta agli elettori con lo slogan #marinocambia e dopo la fase critica delle primarie si presenta agli elettori puntando tutto sui temi dell'ambiente e della sanità

Emanuele Ciamberlano, già capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, è candidato sindaco a Marino sostenuto dal suo partito, dal partito dei Comunisti Italiani e dalla lista civica Marino Cambia. Dopo una fase turbolenta sui risultati delle primarie dello scorso marzo che l'hanno visto vincitore, ha iniziato la sua campagna elettorale con l'obiettivo di cambiare la sua città, dopo 8 anni di amministrazione di centro-destra e dopo l'era di Adriano Palozzi.

Emanuele, lei ha vinto le primarie indette dalla coalizione di centro-sinistra, ma il patto non ha tenuto. Secondo lei non è stato questo un ennesimo sintomo della debolezza e litigiosità dei partiti del centro-sinistra di Marino?

Ho vinto le primarie, dunque sono il candidato sindaco del Partito Democratico. Nel nostro partito, che al contrario degli altri, è autenticamente democratico, si discute, ci si confronta e poi si dà la parola agli elettori. Chi  non accetta queste dinamiche forse non è un vero democratico. In ogni caso quella vicenda è alle spalle e io sto facendo una campagna elettorale rivolta ai cittadini di Marino. Saranno loro a decidere se sono degno della loro fiducia.

Lei si presenta come lo sfidante principale di Fabio Silvagni del centro-destra che viene da 8 anni di amministrazione. Con quali tematiche convincerà i cittadini a cambiare verso a Marino, per usare un'espressione del PD nazionale?

Il nostro slogan per la campagna elettorale è #marinocambia e racchiude in due parole lo spirito della mia candidatura. #marinocambia significa che vogliamo lasciarci alle spalle  un modo sbagliato di affrontare i problemi della nostra comunità. Faremo scelte nette e progressiste a partire dal netto rifiuto all’apertura della discarica di Falcognana, uno dei punti qualificanti del mio programma.

Abbiamo in mente una città a rifiuti zero; pensiamo che le differenze sono valori e punteremo  al riciclo e al riuso per abbattere del 20% la tassa sui rifiuti. Questo spirito di cambiamento e di riformismo a servizio dei cittadini lo applicheremo ad ogni settore dell’amministrazione. Porto l’esempio dell’Ospedale, una questione su cui abbiamo avviato una battaglia che stiamo cominciando a vincere grazie alle sinergie con il governo regionale. Pochi giorni fa ho ricevuto la conferma, che il reparto di fisioterapia esistente all’interno dell’Ospedale di Marino non verrà spostato. Al presidente della Regione abbiamo chiesto la riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Vogliamo che a Marino si ricominci a nascere. Ci riusciremo.  Questi sono due esempi dello spirito di #marinocambia con cui voglio affrontare cinque anni di amministrazione.

Rifiuti e speculazione edilizia: sono due temi caldi per Marino. Voi cosa proponete?

Nel mio programma l’ambiente ha un ruolo fondamentale e nel  piano “rifiuti zero”  ci sono anche,  la realizzazione di isole ecologiche e molte altre misure che secondo le nostre stime  porteranno, non solo ad abbassare la tassa sui rifiuti ma anche ad avere una città più pulita e attenta all’ecologia. Per quanto riguarda la speculazione edilizia nessuno può essere a favore degli speculatori che vanno combattuti con ogni mezzo. La mia idea di città è fatta di meno cemento e più riqualificazioni e infrastrutture adeguate per fare vivere al meglio i cittadini di ogni quartiere e di ogni frazione.

Mettiamo il caso che vincerà le elezioni. Primi 100 giorni di amministrazione. Cosa farà appena eletto sindaco?

Un mandato elettorale è lungo circa milleottocento giorni. Serve fare delle cose ogni santo giorno e non operazioni spot per dare segnali. Nei primi cento giorni, farò quello che un buon sindaco deve fare sempre, lavorare per rendere migliore città ed essere a pieno servizio dei cittadini che hanno riposto in me la loro fiducia.  Le questioni sul tappeto sono tante, il lavoro che manca, il commercio in crisi, una città che deve sfruttare appieno la propria vocazione turistica e tanto altro. Pretendere di poter dare risposte serie a problemi di tale portata in poco tempo sarebbe presuntuoso da parte mia. Lavoreremo su un progetto, chi  mi vota sceglie un sindaco per cinque anni non per cento giorni.

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